Passeggiare tra le vette di Cesena è sinonimo di tranquillità. La città romagnola, infatti, si adagia ai piedi di queste due piccole colline, che ne plasmano, in modo indelebile, il paesaggio. Senza considerare che queste due asperità, nonostante siano molto vicine, hanno ognuna un proprio carattere e una propria identità. Il Colle Garampo e il Colle Spaziano, infatti, non potrebbero essere così diversi. Il primo è vivace, socievole e pieno di vita, coinvolto come è dalla vicina Piazza del Popolo. Il secondo, invece, è silenzioso, meditativo, più disposto ai tempi lenti della campagna anziché a quelli rapidi di città. Insomma, due colline più simili a sorelle, che da secoli abbracciano la città e si intrecciano inesorabilmente con la sua storia.
Tra le vette di Cesena
Una passeggiata tra le vette di Cesena, tuttavia, deve per forza iniziare da Piazza del Popolo. Questo grande spazio rinascimentale, esempio perfetto di quel senso estetico civile che pervade ogni piazza italiana, giace proprio ai piedi del Colle Garampo. Anzi, ad essere più precisi, è parte del colle stesso, poiché Novello Malatesta fece proprio spianare le sue pendici per creare la piazza. Lo si comprende bene guardando il grande arco davanti alla fontana Masini. La strada da qui si inerpica ripida, pochi metri e par già d’essere in cima, la via d’accesso migliore per il colle Garampo. Nel mentre i piedi poggiano sul fondo lastricato in cotto, è obbligo voltarsi di nuovo verso la piazza. Ed ecco il grande arco che incornicia l’eccentrica fontana, una scenografia tutta particolare, la migliore da tenersi dentro, prima di lasciare la città per le colline.
Il Colle Garampo
Così ci si immette nel bosco che sovrasta la piazza del Popolo, e che circonda la vetta del colle. Un bosco urbano, traversato da una miriade di sentieri, che come una spirale accompagnano fino alla cima. Qui, severa e minacciosa, si staglia la Rocca Malatestiana, il grande castello che da ormai sette secoli veglia sugli abitanti di Cesena. Ci vogliono pochi minuti per raggiungere questa roccaforte. Si scopre all’improvviso, salendo con calma, quando il suo torrione rompe la fila degli alberi, il cui profilo guarda il Colle Spaziano. Seguendo le mura, il paesaggio si svela tra le fronde degli alberi, i distanti Appennini e le piane romagnole. Attraverso il cancello, invece, si accede al vasto cortile dinanzi a ciò che rimane del castello cesenate.
Storia complicata, quella della rocca, intrecciata insieme a quella di alcuni delle personalità più importanti d’Italia. La sua fondazione fu sul finire del Trecento, ma la sua forma attuale si deve a Cesare Borgia. Fu il Valentino, infatti, a voler rendere questa fortezza inespugnabile, grazie ad un complesso sistema di torri e ponti. Un’opera di ingegneria talmente elevata che, nel 1502, addirittura Leonardo da Vinci ne parlò estasiato, durante il suo anno di consulente pontificio in Romagna. I due possenti edifici, il Maschio e la Femmina che ancora oggi s’ergono al centro del cortile, ne testimoniano la gravità passata. Difficile oggi credere che questo luogo sereno ha ospitato per secoli guarnigioni di soldati. Ancora di più immaginarselo come triste prigione, ruolo che ebbe dal Settecento fino al 1970. Al suo posto, ecco il Museo della Civiltà Contadina, per conservare la storia quotidiana dei cesenati dei secoli passati.
Il Colle Spaziano
Dopo la Rocca, è tempo di dedicarsi al colle Spaziano. Qualche passo in salita verso un antico arco che inquadra una fila di pini marittimi, sul profilo della collina i ruderi di una rocca più antica, delle cui memorie si sono perse le tracce. E poi ecco la placida discesa che riporta giù, verso quella piccola valle incuneata tra le vette di Cesena. Volgendo lo sguardo a sinistra, i campanili svettano superbi sui tetti delle basse case cesenate. A destra, invece, la campagna digrada lenta verso le colline romagnole. La strada per il colle Spaziano inizia quando ormai si è dentro la città. Una piccola via tagliata tra le case, col fondo in pietra e muri di cinta sbrecciati, è la porta d’accesso alla cima del colle. Scalette improvvise, e una bucolica cappella, accompagnano gli sforzi di chi sale al monte.
Ma qui, tuttavia, lo sforzo è ripagato. La cima del colle Spaziano accoglie il viaggiatore sudato con pacifico silenzio. Un silenzio assorbito da secoli di meditate preghiere, recitate nell’abbazia di Santa Maria del Monte che ne domina la vetta. Da qui è bello lasciare vagare l’occhio sul panorama, da un lato i primi Appennini romagnoli dalle linee sinuose; dall’altro, invece, si distende infinita la Romagna, i cui confini lontani si fondono con l’orizzonte. A spezzare le visioni, infine, il Monte Titano e la sua antica Repubblica, aguzzo e inconfondibile.
Una degna conclusione
Per concludere la passeggiata da le vette di Cesena, non rimane altro che visitare la basilica del monastero di Santa Maria del Monte. Questo antico edificio, la cui fondazione risale a prima del Mille, si fonde quasi con l’ambiente circostante, talmente ormai fa parte del colle. Al suo interno, affreschi correnti lungo le pareti raccontano la Storia della Vergine, mentre nella cupola si celebra la sua Assunzione. La parte più bella, tuttavia, sono le migliaia di tavolette dipinte esposte nel deambulatorio, ex-voto popolari che raccontano di tragedie ormai imminenti, ma mai avvenute.