Forlì ha la fama di essere un posto brutto e poco interessante. Forlì, invece, è una città molto tranquilla, con un’atmosfera gioviale e cordiale molto romagnola, che può sorprende piacevolmente chiunque decida di dedicarle una visita. Da non perdere sono […]
Forlì ha la fama di essere un posto brutto e poco interessante. Forlì, invece, è una città molto tranquilla, con un’atmosfera gioviale e cordiale molto romagnola, che può sorprende piacevolmente chiunque decida di dedicarle una visita. Da non perdere sono soprattutto i suoi ottimi musei.
Il Complesso di San Domenico ospita mostre d’arte di alto livello con prestiti di grande prestigio. Al suo interno, la Pinacoteca Civica sfoggia l’Ebe di Antonio Canova, oltre a molti dipinti rinascimentali: nel Quattrocento Forlì era un importante centro artistico, con artisti del calibro di Melozzo da Forlì e Marco Palmezzano. Davanti al complesso si trova l’Oratorio di San Sebastiano, bell’edificio rinascimentale a pianta centrale, oggi centro per le esposizioni. Palazzo Romagnoli ospita una delle più importanti collezioni d’arte italiana contemporanea, quella ideata e costruita nel 1949 dall’imprenditore Giuseppe Verzocchi, il quale commissionò ai maggiori pittori italiani un dipinto col tema del lavoro. Un museo perfetto per chiunque voglia avvicinarsi e conoscere meglio l’arte italiana del dopoguerra.
Il centro storico di Forlì merita una passeggiata. Su Piazza Saffi, una delle più grandi d’Italia, si affaccia l’Abbazia di San Mercuriale e il suo campanile di 78 metri! Costruita nel XII secolo, è tra le più belle chiese di Romagna, e al suo interno si trova la Cappella dei Ferri, tra le maggiori opere d’arte romagnole. Di fronte la chiesa, ecco il Palazzo Comunale e la Torre Civica, alta ben 72 metri! La neoclassica Cattedrale di Santa Croce ospita una delle xilografie più antiche del mondo, una Madonna col bambino scampata ad un incendio nel 1432. Essa si trova nella Cappella della Madonna del Fuoco, affrescata dal Cignani, ed è molto amata da tutti i forlivesi. La Chiesa del Carmine ha un bel portale marmoreo del Quattrocento, opera di Marino di Marco Cedrino, uno dei molti artisti girovaghi del periodo.
Nella Chiesa della Trinità, invece, si conserva la tomba di Melozzo da Forlì, oltre al Monumento funebre di Domenico Manzoni, scolpito dal Canova. La Basilica di San Pellegrino Laziosi ospita molte opere trecentesche, e il crocefisso davanti al quale, come narra il popolo, pregò il santo prima della sua miracolosa guarigione. A pochi metri di distanza, ecco la Rocca di Ravaldino, l’imponente fortificazione che accolse Caterina Sforza durante l’assedio di Forlì operato da Cesare Borgia.
Forlì, però, ha anche interessanti edifici del Novecento. La Filanda Maiani è un esempio ben conservato di archeologia industriale, e oggi ospita un centro per le arti. Il Palazzo delle Poste, in Piazza Saffi, ben si integra con l’architettura circostante. Nel Quartiere razionalista, costruito negli anni ‘30 appena fuori il centro, si possono riconoscere le linee e le forme tipiche dell’arte del ventennio. Dentro le mura, ecco l’Albergo della Città et de la Ville, progettato da Giò Ponti, il più importante edificio forlivese del dopoguerra.
Fuori dal centro ci sono altri interessanti luoghi da visitare. Il Cimitero monumentale accoglie le spoglie di tutti i cittadini più illustri, mentre nel Cimitero degli Indiani riposano i molti soldati indiani che combatterono con l’esercito britannico durante la guerra. Nella frazione di Fornò è il Santuario della Beata Vergine, una delle poche chiese rotonde d’Italia. Edificio curioso del Cinquecento, è molto frequentato sia per devozione, sia per il bel paesaggio circostante. Infine, sono molte le pievi antiche disseminate per la campagna, che accompagnano la vita religiosa dei forlivesi da quasi un millennio.
Share this tourForlì fu un importante centro artistico nel Rinascimento, esploriamo cosa è rimasto in città fuori dai musei.
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