Sono tanti i motivi per visitare la città, a cominciare dall’atmosfera gioviale e cordiale, tutta romagnola, che vi si respira.
A Ravenna è molto facile incontrare capitelli, colonne e mattoni con oltre 1500 anni di storia. Nascosti in cortili di palazzi signorili, incastonati in qualche mura, o addirittura diventati parete di una caffetteria, questi pezzi sono i testimoni silenziosi della grande potenza raggiunta da Ravenna tra la fine dell’Impero Romano e l’inizio del Medioevo.
Sede del porto di Classe, uno dei principali porti romani, divenne capitale dell’Impero sul finire del IV secolo. Era un periodo molto complicato per gli imperatori, i quali faticavano molto per difendere i confini e mantenere intatto l’Impero; eppure, ciò non impedì loro di far diventare Ravenna una delle città più belle della storia. L’imperatrice Gallia Placidia, generosa costruttrice di chiese (in città volle anche San Giovanni Evangelista e Santa Croce), ci ha lasciato il suo Mausoleo, dove le tessere di mosaico formano figure così intense, che sembrano muoversi tra le pareti. A pochi passi, la Basilica di San Vitale è un rifulgere luminoso di tessere, un fiume dorato che scorre sulle sue pareti. La Domus dei Tappeti di Pietra, invece, nasconde un grande tesoro: ben 14 pavimenti musivi da una sola villa tardo-romana, esempio della ricchezza di alcuni cittadini ravennati.
Nel Battistero dei Neoniani, della metà del V secolo, sulla volta si svolge il Battesimo di Cristo, in un Giordano di acque scorrevoli e cristalline. La Cattedrale, costruita nel V secolo ma rifatta nel Settecento, conserva alcuni sarcofagi e un ambone tardo-romano di assoluto valore. Il Museo Arcivescovile, per quanto piccolo, conserva reperti straordinari. Al suo interno, ecco l’Oratorio di Sant’Andrea, una piccola cappella colma di mosaici, dove la luce regna così libera da dare la sensazione di in un placido mare luminoso. La Cattedra di Massenzio, altro pezzo forte del museo, è un trono decorato con oltre 30 placche d’avorio. Non cadete però nella tentazione di limitarvi a queste due sale! Sono molte le sorprese che il museo riserva, tra cui una croce d’argento del IV secolo alta quasi un metro, con quaranta volti di santi realizzati a sbalzo, opera unica al mondo.
Nella zona, inoltre, si trova il quartiere dove si stanziarono i goti di Teodorico una volta preso il potere. Il Battistero degli Ariani, destinato ai goti, è quasi una copia di quello precedente dei Neoniani. La Basilica di Sant’Apollinare Nuovo fu voluta dallo stesso Teodorico, per celebrare il proprio potere. Vi fece eseguire il famoso ciclo di mosaici con le viste sul porto, la città di Ravenna e il proprio palazzo, oltre a tutto un programma a sé dedicato. L’imperatore bizantino Giustiniano, una volta riconquistata Ravenna si affrettò a distruggere ogni riferimento a Teodorico, sostituendoli con la celebre processioni di Santi e Sante. Appena fuori le mura, si trova il Mausoleo di Teodorico, la cui cupola è un unico blocco di granito dal peso di oltre 300 tonnellate.
La Basilica di Sant’Apollinare in Classe, costruita a metà VI secolo, è una splendida chiesa vicino al mare. La sua abside, ricolma di mosaici, è uno splendido esempio della prima arte bizantina in Italia. A poco distanza si trova il nuovo Museo Classis, costruito all’interno dell’ex-zuccherificio, in cui si racconta la storia di Ravenna dalla sua antichità.
Ravenna, però, non è solo mosaici. Sono tanti i motivi per visitare la città, a cominciare dall’atmosfera gioviale e cordiale, tutta romagnola, che vi si respira. Tra i luoghi, da vedere è la Basilica di Santa Maria in Porto, nel cui monastero ha sede il MAR – Museo d’Arte di Ravenna, con la pinacoteca ed interessanti mosaici contemporanei. Piazza Kennedy è la piazza dove si specchiano i più bei palazzi cittadini, mentre Piazza del Popolo è il luogo del potere civico. Appena fuori il centro, ecco la Chiesa di San Giovanni Evangelista, col suo bel portale trecentesco, e la Rocca Brancaleone, oggi trasformata in parco pubblico. Da scoprire, i tanti campanili medievali di forma circolare, tipici di Ravenna.
Infine è obbligatorio fermarsi a dare il proprio omaggio a Dante Alighieri, che morì proprio a Ravenna. Qui si trova la Tomba e la Chiesa di San Francesco, dove si svolsero i suoi funerali.
Ravenna, inoltre, offre anche un grande patrimonio naturale, in cui perdersi con lunghe passeggiate. Le Pinete di Classe e San Vitale offrono panorami mediterranei a pochi metri dalle rive dell’Adriatico, e un riparo selvaggio per tante specie animali. A Casal Bossetti si trova il luogo dove morì Anita Garibaldi, durante la famosa fuga col marito Giuseppe negli anni precedenti l’Unità d’Italia. Nel ravennate, inoltre, si incontrano tantissimi pievi, castelli, e ville signorili, oltre a Mirabilandia, dove trascorrere una giornata di assoluto divertimento.
Share this tourNei luoghi dove trascorse le ultime ore della sua vita Anita Garibaldi, tra le zone umide del ravennate e del ferrarese.
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