Stiamo però parlando di una città con oltre 2000 anni di storia, con un ruolo importante nella cultura italiana.
Rimini ha conquistato nel corso degli anni lo status di capitale italiana del divertimento. Un titolo le cui origini partono da lontano: basta pensare che qui, circa due secoli fa, nacquero alcuni dei primi stabilimenti balneari d’Europa. Da allora Rimini è sinonimo di mare, vacanze, estate, bella vita e movida, immaginario ben rafforzato anche dalle commedie popolari italiane degli anni ‘80. Stiamo però parlando di una città con oltre 2000 anni di storia, con un ruolo importante nella cultura italiana. Qui, infatti, nel Trecento nacquero alcuni dei più grandi pittori medievali, capace di influenzare l’intero Adriatico con la loro arte. Nel Rinascimento fu una corte così munifica da chiamare in città alcuni dei più grandi artisti della storia, mentre i suoi monumenti romani sono tra i più belli di quelli conservati in Europa. Rimini, inoltre, è la città di Fellini, oltre lo sfondo di molti suoi film.
Rimini, dunque, sono due città che convivono l’una dentro l’altra. La città moderna e quella romana, che talvolta riaffiora tra le vie cittadine. Come l’anfiteatro, i cui spalti sbucano improvvisi tra le vie ellittiche della zona. O Porta Montanara, esempio unico di porta d’epoca sillana nel nord, che si erge isolata al centro di via Garibaldi. Il Ponte di Tiberio è l’emblema di questa fusione tra antico e moderno. Le sue cinque eleganti arcate ancora oggi collegano il centro coi borghi circostanti. Tra i locali di piazza Ferrari, ecco la Domus del Chirurgo, ovvero la casa e lo studio del chirurgo Eutyches, ritrovata intatta negli ambienti, nei mosaici e, soprattutto, negli strumenti medici. Questi pezzi unici al mondo si trovano oggi al Museo della Città. Infine, come non citare l’Arco di Augusto, vanto della città, che col suo grande fornice segna il limite della città antica.
Nel medioevo Rimini divenne un libero comune dall’importanza sempre maggiore, al punto che Giotto vi si fermò per alcuni mesi. Qui lasciò il suo Crocifisso (esposto al Tempio), oltre a porre le basi per la fiorente tradizione pittorica riminese del Trecento. Pietro, Giovanni, Giuliano da Rimini, Giovanni Baronzio, pittori capaci di lavorare per i cantieri più prestigiosi, e di influenzare con la loro arte l’intero Adriatico. A Rimini si può ammirare ancora il commovente Crocifisso nella chiesa di Sant’Agostino, o il grande affresco col Giudizio Universale al Museo della città, entrambi di Giovanni da Rimini. In questo museo, inoltre, sono presenti molte tavole dei pittori riminesi del Trecento. Il medioevo lasciò anche edifici importanti in eredità ai riminesi. Il Palazzo dell’arengo e il Palazzo del podestà, sono due bellissimi esempi di quel fervore edilizio che caratterizzò Rimini negli anni di mezzo.
Fu nel Rinascimento, tuttavia, che Rimini raggiunse il suo massimo splendore. Durante la Signoria di Sigismondo Malatesta, infatti, divenne una delle corti più floride d’Italia, in continua rivalità con quella di Urbino. Una corte rinascimentale capace di influenzare il resto della Romagna. Sigismondo rinnovò la città, donandole un nuovo e splendido assetto. A questo periodo risale Castel Sismondo, quel grande complesso difensivo che domina la città ad est. Prima fortezza in Italia pensata per affrontare un assedio con armi da fuoco, fu anche la ricchissima dimora di Sigismondo. L’opera più preziosa, tuttavia, è il grandioso Tempio Malatestiano, voluto per ospitare il suo sepolcro. Al progetto lavorò il famosissimo Leon Battista Alberti, il quale rivestì la gotica chiesa di San Francesco di grandiosi marmi ispirati ai principali monumenti romani riminesi. Al cantiere lavorarono grandi artisti: Agostino di Duccio, Matteo de’ Pasti, Matteo Nuti e, soprattutto, Piero della Francesca.
Rimini, però, ha anche quartieri dal grande fascino. Come piazza Tre Martiri, sorta sull’antico decumano, che con le sue eleganti palazzine color pastello, le caffetterie, le chiese neoclassiche, donano una piacevole sensazione di quieto vivere. Oppure il borgo marinaro di San Giuliano, uno dei più vivaci della città, con alcuni dei locali più caratteristici di Romagna. Stretti vicoli si snodano tra le umili case basse dei lavoratori del mare, sulle cui pareti innumerevoli murales raccontano gli abitanti del quartiere, il loro lavoro, le loro passioni. Molti sono gli omaggi a Fellini, il quale amava molto il borgo. Volendo dedicare del tempo al Maestro, si arriva a Marina Centro, il quartiere delle spiagge. Qui, infatti, nacque proprio Fellini, e qui si trova quel Grand Hotel dove il Maestro aveva sempre prenotata una suite, e che funge da sfondo per il suo famoso film Amarcord.
Rimini, insomma, è una città dalle mille possibilità, tutta da scoprire, capace di appassionare anche il viaggiatore più esigente!
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